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Stefano Polesello; Daniele Palmulli e l’On. Chiara Braga sono gli ospiti della seconda parte dello Speciale Pfas di RAM

A Radio Atlanta Milano abbiamo deciso di approfondire il discorso sulle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) per sensibilizzare i nostri ascoltatori e, possibilmente, la maggior parte degli italiani, perché la presenza di questi composti di sintesi è diffusa in tantissimi prodotti industriali, alimentari, e in molti altri manufatti che quasi nessuno sospetterebbe. Recenti studi hanno dimostrato la contaminazione ambientale da queste sostanze nocive nell’acqua di alcuni territori del Veneto, del Piemonte, della Toscana e della Lombardia. Tali sostanze organiche, note anche come perfluorati, risultano impiegate nelle aziende chimiche che producono derivati del fluoro e che nello specifico rappresentano la fonte della contaminazione ambientale suddetta. I perfluorati sono sostanze caratterizzate dalla presenza di una catena alchilica idrofobica completamente fluorurata nella molecola, generalmente costituita da 4 a 16 atomi di carbonio, e da un gruppo idrofilico. La particolare struttura di queste molecole e il forte legame tra fluoro e carbonio le rende particolarmente resistenti al degrado, pertanto i composti PFAS presentano un’elevata persistenza ambientale e capacità di bioaccumulo con effetti tossici sull’uomo di varia natura. I PFAS fanno parte della famiglia di sostanze definite come “interferenti endocrini” in quanto in grado di alterare gli equilibri ormonali; sono inoltre considerati contaminanti chimici emergenti, segnalati come “prioritari” da organismi nazionali ed internazionali. L’elevata idrosolubilità motiva la diffusa presenza di queste sostanze nell’acqua, che rappresenta quindi un importante veicolo di contaminazione. La legislazione riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano (D.Lgs 31/2001) non prevede il controllo di queste sostanze, per le quali quindi non sono stati fissati valori limite di concentrazione; tuttavia la protezione della qualità delle acque prevede anche il rispetto di elementi chimici non espressamente considerati dalla normativa, che possono rappresentare potenziali fattori di rischio. Il caso dei perfluorati è per noi molto interessante e ci risulta per lo meno curioso che in Italia  non esista una regolamentazione per le concentrazioni massime tollerabili per l’acqua potabile di PFOA e di PFOS ; mentre sono già state state fatte prese decisioni a livello nazionale da paesi come: Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. Nel nostro paese, sulla base delle indicazioni dell’EFSA (Autorità Europea per […]

Milano Moderna è un libro di testi e immagini che documenta i mutamenti dell’architettura di Milano dal 1947 al 2021

Edito da 24 ORE Cultura, dal 2 dicembre è in libreria “Milano Moderna. Architettura, arte e città 1947-2021”, il volume di Fulvio Irace che riprende il nucleo dell’ormai storica e introvabile pubblicazione “Milano Moderna” (1996), allargando la pionieristica ricerca sull’architettura della ricostruzione nella Milano del secondo dopoguerra alla nuova città di inizio millennio, con un rigoroso approccio critico e interpretativo. Pubblicato originariamente nel 1996 per Federico Motta Editore, grazie al decisivo contributo di Enrico Baleri che ne condivise l’entusiasmo e l’impianto, “Milano Moderna” voleva essere un omaggio alla forza di Milano, alla sua capacità di proporsi, nelle contingenze più difficili del suo sviluppo, come laboratorio di una cultura non convenzionale, pragmatica e anti-ideologica, che si apprezza sia nell’efficacia dei singoli edifici che nel carattere di una diffusa e colta coralità. Il successo del libro si può misurare dalla risposta degli studiosi e dall’interesse dei lettori, che in breve tempo videro esaurita la prima edizione, rendendolo inaccessibile sul mercato. 24 ORE Cultura ha deciso così di ripubblicare il volume in una versione rivista e allargata a comprendere l’intera portata delle trasformazioni che hanno caratterizzato il costruirsi di una nuova città negli ultimi due decenni. Appariva chiaro allora, infatti, ed è apparso ancora più evidente oggi, che il tema principale del libro sta nella definizione dei mutevoli concetti dell’idea stessa di modernità, un contributo – come afferma Fulvio Irace – “alla capacità della metropoli lombarda di proporsi come laboratorio di una cultura non convenzionale del cambiamento”. L’ossessione di “essere assolutamente moderni” è infatti il motore che caratterizza Milano già all’indomani dell’Unità d’Italia, a partire dalla costruzione della sua celebre Galleria, che rimise in moto il cuore di piazza Duomo e avviò la profonda ristrutturazione del centro. Nel 1881 l’Esposizione Nazionale ne consacrò il ruolo di capitale industriale, così come l’Expo del 2015 ne ha rilanciato il carisma di città mondo. “Non perdono tempo questi birboni – scriveva Emilio De Marchi nel romanzo “Demetrio Pianelli” – non hanno ancora il gas che già vogliono la luce elettrica; non hanno ancora finito una casa che già la buttano giù per farne una più grande […]

World Radio Day 2022

La Giornata è stata celebrata per la prima volta nel 2012, a seguito della Conferenza Generale dell’UNESCO che ne aveva riconosciuto l’importanza, e l’anno successivo è stata istituita dalle Nazioni Unite come Giornata Mondiale. Viene celebrata il 13 febbraio perché è il giorno in cui, nel 1946, è stata fondata la Radio delle Nazioni Unite. La Giornata è molto importante perché riconosce la radio come mezzo fondamentale di comunicazione, inoltre sostiene la collaborazione internazionale tra le stazioni emittenti e incoraggia la creazione di reti e comunità per promuovere l’accesso all’informazione, la libertà di espressione e l’uguaglianza di genere sulle onde radio; inoltre evidenzia il contributo della radio al dibattito democratico attraverso l’informazione, l’intrattenimento e l’interazione con gli ascoltatori. LA RADIO, TEATRO DELLA MENTE

Mani Pulite 30 anni dopo. Speciale radiofonico con Maurizio Losa e Piero Colaprico

Lunedì 17 febbraio 1992 l’ingegnere Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio, ricevette nel suo ufficio di via Marostica 8, a Milano, Luca Magni, un piccolo imprenditore di Monza che aveva con sé una busta contenente una tangente di 7 milioni di lire da consegnare al suo interlocutore come “ringraziamento” dell’appalto appena ricevuto. In realtà, la tangente doveva essere di 14 milioni, il 10% della somma che avrebbe fatturato Luca Magni, ma quella cifra fu comunque sufficiente ad incastrare Mario Chiesa che era già stato denunciato dall’imprenditore, stanco di pagare, al procuratore della Repubblica Antonio Di Pietro. La trappola venne preparata con cura, Chiesa non sospettò nulla fino a che non venne bloccato da un gruppetto di investigatori in borghese, appena Magni uscì dall’ufficio, verso le 17,40. Mario Chiesa provò a giustificare il possesso dei 7 milioni, ma senza riuscirci, allora, forse fingendo un malore, chiese di poter andare al bagno, dove provò a sbarazzarsi di una tangente ancora più cospicua, gettando 37 milioni di lire in contanti nella tazza del gabinetto. Chiesa venne arrestato per concussione ed alle 22,16 di quel 17 febbraio di 30 anni fa l’agenzia Ansa diffuse la notizia in tutta Italia: è così che ebbe inizio una lunga stagione di inchieste a cui venne dato il nome di: “Mani Pulite”. Mercoledì 16 febbraio 2022, alle ore 17,45 a RAM abbiamo parlato di Mani Pulite e Tangentopoli soprattutto dal punto di vista mediatico e di come televisioni, radio e giornali hanno vissuto e diffuso le notizie relative alle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto i massimi esponenti politici della cosiddetta “Prima Repubblica”. I nostri ospiti, che hanno vissuto quei giorni concitati nelle sale dei tribunali, negli studi televisivi e radiofonici, negli uffici dei quotidiani e nelle sale stampa, sono Maurizio Losa e Piero Colaprico; due giornalisti le cui considerazioni ci interessano molto, anche per comprendere cosa potrebbe accadere oggi nel mondo dell’informazione e della politica se uno scandalo del genere dovesse ripresentarsi. C’è chi afferma che non è un caso se un evento del genere sia capitato solo 3 anni dopo la caduta del muro di Berlino. Sembrerebbe che gli alleati d’oltreoceano abbiano […]

Non dimentichiamo le vittime innocenti gettate nelle foibe

Per chi ha visto personalmente riportare alla luce i cadaveri di parenti, amici o semplici concittadini gettati ad agonizzare nelle viscere della terra formatesi nelle depressioni carsiche, nei dintorni di Trieste, è stato impossibile dimenticare le atrocità commesse dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia; tutti gli altri hanno il dovere di ricordare un fatto storico che per molti anni lo stato italiano ha negato e taciuto. Per questo, il 10 febbraio in tutta Italia si celebra il Giorno del Ricordo e l’immane tragedia che colpì gli italiani massacrati e infoibati in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia tra il 1943 e il 1945. Uomini, donne, anziani e bambini che in quel periodo di grande confusione bellica si erano ritrovati in balìa dei partigiani comunisti jugoslavi vennero legati l’uno all’altro col filo di ferro e gettati ancora vivi in pozzi naturali molto profondi . Altrettanto angosciante e terribile è stata la successiva tragedia dei 500.000 profughi che hanno abbandonato le loro case e i loro beni per fuggire in Italia. Per approfondire la conoscenza del terribile eccidio di innocenti perpetrato nelle foibe inseriamo un dossier_foibe_e_confine_orientale.

La vera storia di Simone Pianetti

Simone Pianetti, per i suoi tempi, è un uomo particolare: non ama le imposizioni, ha delle idee liberali ed ha un forte spirito imprenditoriale. In più, esercita anche un certo fascino sulle donne; anzi ci fu proprio chi lo descrisse come un bell’uomo, alto e biondo sempre a caccia, non solo di selvaggina. In Val Brembana era piuttosto conosciuto, ma non proprio benvoluto da tutti, forse per la sua voglia di distinguersi dai suoi compaesani o per il temperamento un po’ troppo sanguigno. Da ragazzo, dopo una discussione con il padre, sparò un colpo di fucile in aria, forse per chiudere il discorso, ma è più probabile che quel gesto di rabbia fosse un atto intimidatorio frutto della sua impulsività. Sicuramente, i fallimenti commerciali che ha conosciuto per ben tre volte, nel corso della sua vita, dapprima lo hanno abbattuto e forse condotto ad un passo dalla depressione, poi hanno contribuito a gettare benzina sul fuoco e a fargli sviluppare progetti di vendetta e rivincita nei confronti di chi gli aveva procurato problemi e maldicenze. In molti si erano messi di traverso in vari modi, magari negandogli qualche documento che avrebbe potuto rendere più semplici le sue attività lavorative o prendendolo di mira perché, secondo il sentimento comune dei valligiani, non era un buon cristiano. Simone Pianetti era un uomo forte e aveva l’indole del cacciatore, oltre che una mira infallibile, eppure un giorno per reagire ai molti soprusi subiti decise di agire in modo drammatico, impugnando il suo fucile a tre canne. Quella volta, il suo gesto non fu del tutto imprevisto, con sé infatti aveva una lista di ben quaranta nomi: si trattava dei suoi presunti nemici, tutti coloro che gli avevano fatto del male o avevano contribuito alla sua rovina economica. Fu così che la mattina di lunedì 13 Luglio 1914 Simone uscì di casa di buonora con propositi bellicosi, il fucile e molte munizioni. Fu visto alla Roncaglia e poi a San Gallo, ma non trovando evidentemente chi stava cercando, tornò in paese e… Mercoledì 9 febbraio 2022 dalle ore 18,00, con i documenti recuperati del suo bisnipote Denis che ha scritto un […]

Andrea Di Nisio e Marco Milioni sono i due esperti che mercoledì 2 febbraio 2022 spiegheranno al pubblico di RAM perché i Pfas sono pericolosi e vanno banditi

Le sostanze perfluoroalchilate, i cosiddetti PFAS, si nascondono nelle nostre fonti di approvvigionamento idrico, si sono fatte strada nelle falde acquifere, nell’acqua potabile, nei terreni e nei prodotti dell’agricoltura, nei pesci, nell’aria che respiriamo e nei nostri corpi. Quanto è reale il pericolo che anche l’area urbana di Milano e i suoi abitanti, al pari delle zone agricole a Sud di Milano, dove si producono le eccellenze degli alimenti biodinamici e dello slow-food,  possano subire una contaminazione chimica estremamente pericolosa come è avvenuto negli anni a partire dal 1966-1967 nella città di Vicenza, nella sua provincia e nelle zone limitrofe della provincia di Padova e Verona? Siamo ancora in tempo per metterci al sicuro dalla tossicità di queste sostanze che si espandono velocemente e fuori controllo, in tutto il Nord Italia? L’Italia recepirà l’invito dell’Europa e dell’ONU per normare in modo molto restrittivo l’utilizzo e la produzione di sostanze chimiche nocive che una volta introdotte nell’organismo umano non possono più essere eliminate? A queste ed ad altre domande, risponderanno gli esperti in PFAS che Tony Graffio ha invitato ai microfoni di Radio Atlanta Milano il giorno 2 febbraio 2022, per sensibilizzare i nostri ascoltatori, dalle ore 18,00 per circa un’ora, ai rischi a cui tutti siamo sottoposti da quando queste sostanze nocive hanno trovato una diffusione totale in ogni ambito industriale e commerciale. Presentiamo i nostri ospiti: ANDREA DI NISIO è un biologo accreditato presso l’Università di Padova con Dottorato in Biologia Evoluzionistica. Dal 2014 è entrato a far parte dell’equipe del prof. Carlo Foresta occupandosi di ricerca nell’ambito dei meccanismi di infertilità maschile e patologie endocrine. Dal 2017 ha iniziato a studiare gli effetti dell’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) sulla salute riproduttiva nell’uomo, approfondendo in particolare gli aspetti molecolari e i meccanismi di interferenza endocrina. Nel 2021 è stato chiamato come consulente dalla commissione parlamentare ecomafie in merito agli aspetti sanitari associati all’inquinamento da PFAS. È autore di diverse pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali di settore. MARCO MILIONI è un giornalista free-lance romano che ha seguito per anni la cronaca e la politica in provincia di Vicenza; è stato firma fissa […]

Anticipazioni sullo Speciale Radiofonico di Tony Graffio per conoscere i PFAS ed i loro effetti nocivi sull’organismo umano

Da quando la Miteni di Trissino (VI) ha cessato l’attività industriale, è aumentata la produzione di sostanze perfluoralchiliche presso la Solvay di Spinetta di Marengo, in provincia di Alessandria, e i timori che anche in questa località possa perpetrarsi una contaminazione della falda delle acque potabili . Spinetta di Marengo dista soltanto una settantina di chilometri da Milano. Per molti questa distanza potrebbe non significare molto, ma se pensiamo che le acque sono sempre in movimento e che in Veneto circa il 20% del territorio è già contaminato, è normale preoccuparsi e cercare di capire quali rischi corrono i 7’400’000 abitanti dell’hinterland milanese, anche alla luce del fatto che Arpa Lombardia ha già effettuato dei rilevamenti nei torrenti, nei fiumi e nelle rogge intorno al capoluogo lombardo trovando tracce di  C6O4 abbastanza consistenti nel torrente Terrò, nei pressi di Mariano Comense. Il C6O4 è il nome commerciale di una sostanza chimica perflouroalchilica di nuova generazione, nata proprio a Spinetta di Marengo nel 2012. L’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche cataloga il C6O4 come una sostanza corrosiva e tossica per ingestione. Tracce di PFAS sono già presenti in tutte le acque della nostra regione probabilmente perché questi prodotti vengono utilizzati estensivamente in ogni ambito della produzione industriale, dai cosmetici ai pesticidi, mentre in zone d’Italia meno industrializzate i Pfas sono meno presenti. Nella nostra trasmissione di mercoledì 2 febbraio, saremo in diretta dalle ore 18 con il dott. Andrea di Nisio e il giornalista Marco Milioni per capire cosa sono i Pfas e quali conseguenze hanno sulla salute dei cittadini. Cercheremo anche di capire se i Pfas abbassano le difese immunitarie e riducono la risposta ai vaccini. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2017 h condotto degli studi epidemiologici che hanno trovato un’associazione proprio tra l’esposizione umana a PFOA e PFOS, con diverse patologie. Dall’aumento del colesterolo a quello degli enzimi epatici, alla riduzione della risposta ai vaccini, fino al preoccupante abbassamento del sistema immunitario, già nei bambini. Pfas e Pfoa sono stati individuati come interferenti endocrini che causano disturbi alla tiroide e ipertensione in gravidanza. Gli studi dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), inoltre, […]

Impossibile liberarsi dalla contaminazione da PFAS

Come abbiamo già potuto capire dalla lettura dell’articolo pubblicato su queste pagine  ieri: I PFAS delle Ecomafie, con il consenso dei politici locali, sono arrivati a Milano, le sostanze fluoroalchiliche oltre ad essere dannosissime per l’ambiente in cui viviamo, sono anche cancerogene e molto nocive per animali e umani; abbiamo a che fare con componenti chimici perenni che oltre ad accumularsi nei tessuti umani, causando effetti negativi sulla salute, non possono essere eliminati in alcun modo in quanto creano pellicole resistenti all’acqua ed ai liquidi, sono composti inquinanti organici persistenti e fanno parte delle cosiddette sostanze chimiche eterne. Le persone assorbono i PFAS principalmente attraverso l’acqua potabile, i prodotti alimentari e gli imballaggi alimentari come la carta da forno, per esempio, le polveri, i cosmetici, i tessuti rivestiti con PFAS e altri prodotti di consumo apparentemente insospettabili. L’esposizione umana ai PFAS provoca cancro renale, cancro testicolare, malattia tiroidea, danni epatici e una serie di effetti indesiderati sullo sviluppo dei feti che poi danno luogo a malformazioni gravi nei neonati. Tutto ha inizio a metà degli anni ’60, quando la società, acronimo di Ricerche Marzotto, stabilisce a Trissino, in provincia di Vicenza, il suo polo di ricerca. Il marchio di alta moda cerca un prodotto chimico che renda la pelle e il materiale tessile resistenti all’acqua. Lo stabilimento, però, viene costruito sopra una zona di ricarica della falda considerata la seconda più grande d’Europa e già nel 1966 una fuga di acido fluoridrico avvelena la vegetazione circostante. Nonostante Pfas e Pfoe siano utilizzati dall’industria da quasi una sessantina d’anni e da tempo si conoscano i loro effetti deleteri, ci ostiniamo a utilizzare questi prodotti e a far finta di niente, salvo poi un giorno accorgerci di aver contratto un cancro o aver partorito un bambino malato o malformato, come continua ad accadere in Veneto da molti anni, nelle zone interessate dalla contaminazione da Pfas. A questo proposito vorrei ricordare a tutti i lettori che tra i bimbi nati nelle zone più esposte ai Pfas si verifica una maggiore incidenza di pre-eclampsia (La pre-eclampsia può causare severi danni agli organi, in particolare al cervello, al rene e al fegato), diabete gestazionale, di nati […]

I PFAS delle Ecomafie, con il consenso dei politici locali, sono arrivati anche a Milano

Nella vita ogni presa di posizione, anche quella che sembra più innocua, ha delle conseguenze che possono diventare gravissime, per non parlare del fatto che non prendere posizioni contro ciò che ci arreca danno è ancor più grave perché l’indifferenza di chi dovrebbe tutelare il cittadino è la peggiore delle colpe. Da tempo si discute degli effetti disastrosi dei Pfas, sostanze perfluoroalchiliche che si fissano negli organismi umani e animali contaminandoli e provocando patologie come il tumore ai reni; il cancro ai testicoli; malattie della tiroide; ipertensione in gravidanza; malformazioni genetiche; sterilità; colite ulcerosa; aumento del colesterolo e molte altre. I Pfas vengono utilizzati industrialmente per impermeabilizzare i tessuti, ma anche le calzature, oppure per  tappeti; pelli; sono utilizzati produrre insetticidi; schiume antincendio; vernici; cera per pavimenti e detersivi o per rivestire i contenitori dei cibi. Uno degli impieghi più noti di questi composti è probabilmente quello per il rivestimento antiaderente delle pentole da cucina, il cosiddetto:  Teflon®.  I Pfas inquinano il nostro Paese da più di 60 anni, ma recentemente, quando le popolazioni del Veneto si sono accorte dei gravissimi danni causati dai residui che poi  hanno contaminano i terreni e le acque che vengono utilizzati per coltivare i campi dove crescono i vegetali e gli altri prodotti agricoli che arrivano sulle nostre tavole, sono state condotte proteste e azioni legali per allontanare le industrie che lavorano i Pfas dal Nord Est dell’Italia. Nel 2017, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato l’acido perfluoroottanoico (PFOA), la sostanza per- e polifluoroalchilica (PFAS) più studiata, come cancerogeno per l’uomo sulla base di prove epidemiologiche su soggetti affetti da tumori al rene e al testicolo che sono fortemente esposti a questi elementi. Questi studi sono innovativi per la loro valutazione diretta dell’esposizione a PFOA e altri PFAS in campioni di siero depositati, nonché per la loro valutazione dei rischi a livelli di esposizione paragonabili a quelli riscontrati nella popolazione generale o tra il personale militare. In quanto tali, queste indagini hanno il potenziale per informare future valutazioni della cancerogenicità del PFOA e per estendere la nostra comprensione ad altri PFAS che non sono […]