Cambiamento Climatico

Entomofagia: necessità o stravaganza? Conseguenze e ragioni dell’introduzione degli insetti nell’alimentazione umana

C’è chi sostiene che in Italia i vegetariani e i vegani siano già consumatori involontari di insetti, in misura di circa 500 grammi all’anno. Si sa per certo infatti che tra le varie specie che contaminino gli alimenti nelle diverse fasi produttive, durante il trasporto e nei depositi di farine, legumi e altre derrate alimentari, non vi siano soltanto le tarme, come la Tignola fasciata o la Tignola grigia della farina, ma anche il Ptinide, il Tonchio del fagiolo, il Tonchio del caffé, l’Anobio del pane, il Pidocchio dei libri, lo Gnatocero cornuto, il Tribolio confuso della farina, il Necrobia rufibes, il Criptoleste, il Tarlo dell’avena, il Punteruolo del grano, il Punteruolo del mais, il Punteruolo del riso, il Cappuccino dei cereali, l’Attageno, il Trogoderma dei cereali, il Dermeste del lardo, il Dermeste maculato, il Trogoderma variabile (introdotto in Italia da poco tempo), il Tenebrione, il Silvano, il Silvano dei mercati, gli Stafilinidi, lo Gibbium Psylloides, il Coleottero australiano, lo Scarabeo ragno dorato, il Mozzaspighe del grano, il Tenebrone mugnaio, l’Acaro del prosciutto crudo, l’Acaro delle farine, l’Acaro domestico, il Tribolio delle farine e altri, tra cui larve, pupe e  uova difficilmente individuabili. Senza contare la presenza di piccoli mammiferi e altri animali che tentano di nutrirsi frequentando i luoghi in cui i prodotti che consumiamo per l’alimentazione umana vengono conservati. Molti di questi insetti sono in grado di contaminare gli alimenti e causare irritazione cutanea o intestinale e di compromettere la commestibilità delle derrate. Naturalmente, si cerca di impedire che questi insetti si introducano nei nostri depositi e facciano razzie, ma non sempre si riescono ad ottenere risultati soddisfacenti. Per combattere questi infestanti si ricorre all’utilizzo di lampade UV, alla lotta chimica, a trappole meccaniche e al monitoraggio dell’ambiente da proteggere. Il consumo di insetti da parte dell’uomo risale alla preistoria, ma oggi, in particolare nei paesi occidentali, gli alimenti culturalmente accettabili risultano essere il miele e la pappa reale; infatti le api sono considerate alla stregua di insetti amici e indispensabili a tutte le forme di vita. Eppure in passato, nei libri sacri delle tre religioni monoteistiche era scritto quali insetti […]

Stefano Polesello; Daniele Palmulli e l’On. Chiara Braga sono gli ospiti della seconda parte dello Speciale Pfas di RAM

A Radio Atlanta Milano abbiamo deciso di approfondire il discorso sulle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) per sensibilizzare i nostri ascoltatori e, possibilmente, la maggior parte degli italiani, perché la presenza di questi composti di sintesi è diffusa in tantissimi prodotti industriali, alimentari, e in molti altri manufatti che quasi nessuno sospetterebbe. Recenti studi hanno dimostrato la contaminazione ambientale da queste sostanze nocive nell’acqua di alcuni territori del Veneto, del Piemonte, della Toscana e della Lombardia. Tali sostanze organiche, note anche come perfluorati, risultano impiegate nelle aziende chimiche che producono derivati del fluoro e che nello specifico rappresentano la fonte della contaminazione ambientale suddetta. I perfluorati sono sostanze caratterizzate dalla presenza di una catena alchilica idrofobica completamente fluorurata nella molecola, generalmente costituita da 4 a 16 atomi di carbonio, e da un gruppo idrofilico. La particolare struttura di queste molecole e il forte legame tra fluoro e carbonio le rende particolarmente resistenti al degrado, pertanto i composti PFAS presentano un’elevata persistenza ambientale e capacità di bioaccumulo con effetti tossici sull’uomo di varia natura. I PFAS fanno parte della famiglia di sostanze definite come “interferenti endocrini” in quanto in grado di alterare gli equilibri ormonali; sono inoltre considerati contaminanti chimici emergenti, segnalati come “prioritari” da organismi nazionali ed internazionali. L’elevata idrosolubilità motiva la diffusa presenza di queste sostanze nell’acqua, che rappresenta quindi un importante veicolo di contaminazione. La legislazione riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano (D.Lgs 31/2001) non prevede il controllo di queste sostanze, per le quali quindi non sono stati fissati valori limite di concentrazione; tuttavia la protezione della qualità delle acque prevede anche il rispetto di elementi chimici non espressamente considerati dalla normativa, che possono rappresentare potenziali fattori di rischio. Il caso dei perfluorati è per noi molto interessante e ci risulta per lo meno curioso che in Italia  non esista una regolamentazione per le concentrazioni massime tollerabili per l’acqua potabile di PFOA e di PFOS ; mentre sono già state state fatte prese decisioni a livello nazionale da paesi come: Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi. Nel nostro paese, sulla base delle indicazioni dell’EFSA (Autorità Europea per […]

L’Europa meridionale e la Turchia sono strette nella morsa del fuoco

In Italia, Spagna, Grecia e Turchia, gli incendi divampano da diversi giorni. Nel Sud della Turchia, gli incendi hanno già ucciso otto persone. Molti abitanti del villaggio e turisti sono stati evacuati, ma nelle ultime ore anche in Calabria abbiamo avuto due morti e uno in Sicilia Decine di villaggi e hotel sono stati evacuti. Nei paesi del bacino del Mediterraneo, molto dipendenti dalle entrate del turismo di cui sono stati privati ​​a causa della pandemia, stanno affrontando questa estate con temperature torride e incendi boschivi più numerosi del solito. La Turchia sta attualmente vivendo i peggiori incendi da almeno un decennio, con quasi 95.000 ettari bruciati da gennaio, rispetto a una media di 13.516. Nella lussuosa località turca di Bodrum, un quartiere è stato evacuato poiché le fiamme sono state alimentate da forti venti provenienti dal vicino distretto di Milas, secondo quanto riportato dalla CNN Turkey TV. Record di temperatura in Turchia Le temperature dovrebbero rimanere elevate dopo i massimi record raggiunti il ​​mese scorso. Ad esempio, il 20 luglio a Cizre, in Anatolia, nell’estremo sud-est della Turchia, sono stati toccati i 49,1°C. Secondo le previsioni, lunedì ad Antalya si prevede che il mercurio salirà a 40 ° C; mentre ieri, 11 agosto 2021, a Floridia in provincia di Siracusa è stato raggiunto il record europeo di caldo con una temperatura di 48,8 °C. Il presidente Recep Tayyip Erdogan è stato oggetto di critiche quando si è scoperto che la Turchia non aveva aeroplani antincendio poiché il problema degli incendi è peggiorato nel paese con un terzo del suo territorio boscoso. Il principale partito di opposizione, il CHP (Partito popolare repubblicano, socialdemocratico), ha accusato il presidente turco di aver smantellato le infrastrutture di un’organizzazione semipubblica che deteneva bombardieri d’acqua. Secondo i dati diffusi dall’Unione Europea, la Turchia è stata finora devastata da 133 incendi nel 2021, rispetto a una media di 43 tra il 2008 e il 2020. In Grecia bruciate case e interi uliveti Anche in Grecia, domenica, i vigili del fuoco stavano combattendo l’incendio, nel nord-ovest della penisola del Peloponneso, vicino alla città di Patrasso. Otto persone sono state ricoverate […]

Non sarà Bill Gates a salvare il pianeta

Può davvero uno degli uomini più ricchi del mondo insegnarci ad «evitare il disastro climatico»? Ecco cosa c’è che non va nell’ambientalismo del boss di Microsoft Articolo di Giulio Calella Per circa vent’anni secondo la rivista Forbes è stato l’uomo più ricco del mondo, sorpassato solo nel 2017 dal fondatore di Amazon Jeff Bezos. Creatore di Microsoft, è osannato come colui che ha rivoluzionato le nostre vite coronando il sogno di portare un personal computer in ogni casa. Adesso sostiene di occuparsi principalmente di filantropia, attraverso la fondazione benefica che dirige insieme a sua moglie, eppure negli anni ha avuto guai giudiziari per concorrenza sleale e violazione delle regole antitrust ed è stato a lungo il principale simbolo dei monopoli capitalistici del nuovo millennio. Oggi, con il libro Clima. Come evitare un disastro uscito a febbraio per La nave di Teseo e stabilmente nelle classifiche dei saggi più venduti, Bill Gates unisce all’indole di grande innovatore uno sbandierato intento filantropico proponendosi come colui che può indicare la via per fermare il disastro climatico e trasformarlo in grande occasione di innovazione tecnologica. Nel bel mezzo di un disastro pandemico le cui cause sono strettamente collegate ai fenomeni che caratterizzano la crisi climatica, si pone in effetti il problema più urgente per il prossimo futuro, per evitare nuove epidemie e la vera e propria distruzione del pianeta. La cosa curiosa è che in quest’ultimo anno si sono invece moltiplicate diverse fantasie di complotto che individuano non nella crisi climatica ma proprio in Bill Gates la causa della pandemia: proprio lui avrebbe diffuso il Coronavirus nel mondo – non è ben chiaro come – per poi controllarci tutti forse tramite un microchip inserito nel vaccino. La prova sarebbe una conferenza organizzata proprio dalla Bill and Melinda Gates Foundation nell’ottobre 2019 in cui i due proponevano a esponenti politici e dell’Organizzazione mondiale della sanità di simulare una risposta coordinata a un’ipotetica pandemia, ispirata all’ondata di Sars del 2002. Tale assurda fantasia di complotto che attaccava uno degli uomini più potenti del mondo si è rivelata – come spesso accade – un regalo allo stesso Bill Gates: le ovvie smentite hanno finito infatti per […]