Pacifismo

La deterrenza nucleare è una scommessa che si può perdere con gravissime conseguenze

Iniziamo col chiarire che la cosiddetta deterrenza nucleare o dissuasione atomica non dà alcuna certezza che un conflitto a bassa intensità (quando mai una guerra non è un evento atroce e spietato?) non possa sfociare in una guerra totale estremamente distruttiva, capace di riportare l’umanità residua indietro nel tempo di secoli se non addirittura millenni. C’è sempre una delle parti belligeranti che crede di essere meglio armata o che pensa di disporre di una tecnologia militare migliore, di un numero maggiore di testate atomiche, di missili balistici più veloci o di un sistema antimissile più efficace e si sente in qualche modo più forte e avvantaggiata a livello tecnologico o per qualche altra ragione. La dissuasione atomica si basa sulla possibilità di poter sferrare un attacco missilistico o di altro genere oppure di poter effettuare un contrattacco di rappresaglia che il nemico non riuscirebbe ad annullare ed in entrambi i casi il risultato finale porterebbe alla parziale, o più probabilmente, alla completa distruzione della vita sul pianeta e all’impossibilità di ripristinare una normale esistenza umana o animale, a seguito anche del cosiddetto inverno nucleare. Si ritiene che l’inverno nucleare possa essere un periodo di tempo prolungato, forse anche di alcuni decenni, che seguirebbe le esplosioni nucleari e la ricaduta di materiale radioattivo nell’atmosfera terrestre e poi sulla sua superficie, a seguito di tempeste di fuoco e polveri letali. La temperatura sul pianeta si raffredderebbe a seguito dell’impossibilità per la luce solare di penetrare i diversi strati dell’atmosfera, per cui il nostro pianeta diventerebbe un luogo invivibile anche per chi avesse avuto la sventura di sopravvivere ad una guerra atomica. Forse sarebbe più corretto parlare di scommessa atomica, anzi che di dissuasione atomica, anche perché non è detto che una nazione non possa pensare ad una soluzione di  distruzione totale qualora ritenesse che la sua popolazione e la sua cultura rischiassero di essere eliminate definitivamente da un nemico, o da una coalizione di nemici, che possono contare su armamenti convenzionali schiaccianti che potrebbero mettere in atto un progressivo genocidio. Come tutti ben sappiamo, il mondo sta vivendo in una situazione molto delicata, le guerre […]

Roger Waters: la NATO sta aiutando i neonazisti ucraini ad alimentare la guerra e a provocare massacri

La diciannovenne ucraina Alina Mitrofanova, fan dei Pink Ployd e di Roger Waters, ha recentemente scritto una lettera all’artista inglese, nella speranza che questi contribuisse con le sue parole a sensibilizzare l’opinione pubblica occidentale per fare pressione sui propri governi a decidere di espandere la guerra a tutto il pianeta schierando militarmente e attivamente le forze della Nato contro la Confederazione Russa. Roger si è dimostrato molto saggio ed ha spiegato alla ragazza come la violenza vada sempre evitata. Di seguito troverete la lettera di Alina e la risposta di Roger. Ciao! Mi chiamo Alina Mitrofanova, ho 19 anni e vivo in Ucraina. Oggi il mio paese sta resistendo all’invasione russa e alla vera guerra iniziata dal presidente russo e guidata dall’esercito russo. Sono un grande fan dei Pink Floyd e di Roger Waters, ed è stato molto importante per me ascoltare l’opinione di Roger su tutta questa situazione. Può non sembrare così urgente e critico, perché questa guerra può essere considerata solo come il “nostro problema”, ma purtroppo diventa rapidamente una catastrofe per l’intera Europa e per il mondo intero. La guerra è iniziata 11 giorni fa e ogni giorno sentiamo sirene che segnalano bombe lanciate dagli occupanti russi. L’aggressione della Russia distrugge il MIO Paese, uccide centinaia di adulti e bambini innocenti nel MIO Paese, e non posso spiegare quanti ucraini siano costretti a lasciare le loro case e scappare da questa follia. Le città ucraine orientali vengono distrutte dall’esercito russo, centinaia di migliaia di persone stanno evacuando e stanno diventando profughi e il loro numero aumenta ogni minuto. Soffro, come molti altri ucraini, perché fa molto male vedere come il MIO Paese diventi un obiettivo militare per la Russia e il suo leader pazzo, convinto che ci siano dei “neo-nazisti”, che devono essere uccisi. È assolutamente falso, perché vivo qui e posso dire al 200% che non ci sono persone del genere lì! Chiedo a Roger di parlare pubblicamente di questa guerra, perché ancora non riesco a capire come una persona, che ha scritto un numero significativo di testi contro la guerra, non abbia ancora parlato di tragedia. Inoltre, comprendo […]