Battaglione Azov

Roger Waters: la NATO sta aiutando i neonazisti ucraini ad alimentare la guerra e a provocare massacri

La diciannovenne ucraina Alina Mitrofanova, fan dei Pink Ployd e di Roger Waters, ha recentemente scritto una lettera all’artista inglese, nella speranza che questi contribuisse con le sue parole a sensibilizzare l’opinione pubblica occidentale per fare pressione sui propri governi a decidere di espandere la guerra a tutto il pianeta schierando militarmente e attivamente le forze della Nato contro la Confederazione Russa. Roger si è dimostrato molto saggio ed ha spiegato alla ragazza come la violenza vada sempre evitata. Di seguito troverete la lettera di Alina e la risposta di Roger. Ciao! Mi chiamo Alina Mitrofanova, ho 19 anni e vivo in Ucraina. Oggi il mio paese sta resistendo all’invasione russa e alla vera guerra iniziata dal presidente russo e guidata dall’esercito russo. Sono un grande fan dei Pink Floyd e di Roger Waters, ed è stato molto importante per me ascoltare l’opinione di Roger su tutta questa situazione. Può non sembrare così urgente e critico, perché questa guerra può essere considerata solo come il “nostro problema”, ma purtroppo diventa rapidamente una catastrofe per l’intera Europa e per il mondo intero. La guerra è iniziata 11 giorni fa e ogni giorno sentiamo sirene che segnalano bombe lanciate dagli occupanti russi. L’aggressione della Russia distrugge il MIO Paese, uccide centinaia di adulti e bambini innocenti nel MIO Paese, e non posso spiegare quanti ucraini siano costretti a lasciare le loro case e scappare da questa follia. Le città ucraine orientali vengono distrutte dall’esercito russo, centinaia di migliaia di persone stanno evacuando e stanno diventando profughi e il loro numero aumenta ogni minuto. Soffro, come molti altri ucraini, perché fa molto male vedere come il MIO Paese diventi un obiettivo militare per la Russia e il suo leader pazzo, convinto che ci siano dei “neo-nazisti”, che devono essere uccisi. È assolutamente falso, perché vivo qui e posso dire al 200% che non ci sono persone del genere lì! Chiedo a Roger di parlare pubblicamente di questa guerra, perché ancora non riesco a capire come una persona, che ha scritto un numero significativo di testi contro la guerra, non abbia ancora parlato di tragedia. Inoltre, comprendo […]