Lockdown

Cosa ha detto Robert Kennedy Jr. a Milano e cosa ne pensa Tony Graffio

L’Arco della Pace dista soltanto circa 400 metri dalla sede di Radio Atlanta Milano, così insieme a Mauro Magni Tosi, l’altro ieri intorno alle 16, ci siamo incamminati verso piazza Sempione per ascoltare il discorso che Robert Kennedy Jr. ha fatto alla folla di milanesi che contestano il governo e la decisione di limitare le azioni e i movimenti dei cittadini nei luoghi pubblici attraverso l’adozione di un permesso di circolazione che attesta la regolarità della somministrazione di un vaccino anti-Covid19 o attraverso uno strumento diagnostico certificato. Eravamo in circa 5000 tra uomini e donne libere; tra questi/e c’era chi si era preparato con cartelli di benvenuto o con bandiere a stelle e strisce, ma c’erano anche altri tipi di presenze più o meno folcloristiche e tanta gente comune di tutte le età, anche se la prevalenza credo fosse over 40. Abbiamo sentito dire e abbiamo letto un po’ di tutto sul conto dell’avvocato ambientalista americano, nipote del grande John Fitzgeral Kennedy; una delle definizioni più gentili indica il nostro conferenziere come il Re dei No-Vax, ma c’è anche chi, come la redazione de “La Repubblica”,  lo addita come il re delle Fake News. Per quello che mi riguarda, mi interessava ascoltare quest’uomo perché sembra sia una voce fuori dal coro dei potenti. Robert F. Kennedy Jr. si interessa, con la sua associazione: “Children’s Health Defense”, alle condizioni di salute dei minori in U.S.A. La Children’s Health Defense sostiene che una grande percentuale di bambini americani soffre di condizioni di salute penalizzanti come l’autismo, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, così come afferma che ultimamente si siano molto diffuse le allergie alimentari, oppure il cancro infantile e le malattie autoimmuni, soprattutto a causa dell’esposizione a una varietà di sostanze chimiche dannose e a causa dell’assorbimento delle radiazioni nucleari, molto presenti in un paese che attinge la sua energia dalle centrali nucleari e che stocca armi al plutonio un po’ ovunque. Le sostanze chimiche e le radiazioni contro cui Children’s Health Defense sta combattendo e contro cui ha portato avanti una campagna di informazione includono i vaccini, i pesticidi, la fluorizzazione dell’acqua […]

Quando è troppo è troppo… e se Eric Clapton avesse ragione?

“Questa storia deve finire Quando è troppo è troppo Non posso più sopportare questa stronzata” E.C. Come non essere d’accordo con Eric Clapton? Vogliamo finire tutti schedati e videosorvegliati per colpe che non sono nostre? Chi ha lasciato sfuggire il virus dai laboratori di massima sicurezza si prenda le sue responsabilità e risponda al mondo di ciò che ha fatto, della società globale che vuole costruire e del terrore nel quale vuole che vivano gli esseri umani. “This Has Gotta Stop” è la nuova canzone di Eric Clapton pubblicata pochi giorni fa. Oltre ad essere un bel brano musicale, le sue parole sono un’aperta critica alle imposizioni del governo inglese nell’affrontare la pandemia in corso. Il musicista era già apparso anche nella traccia anti-lockdown di Van Morrison lo scorso dicembre All’indomani del 19 luglio 2021, Eric Clapton aveva dichiarato che non suonerà nei club e nelle sale concerto dove è richiesta la vaccinazione anti-Covid. Più che una posizione No-Vax, la sua è una scelta rispettosa della libertà individuale contro il Green Pass voluto in UK da Boris Johnson. Eric Clapton è contro la discriminazione del suo pubblico e per questo motivo si riserva di cancellare, a suo piacimento, gli impegni precedentemente presi, nel caso sia richiesto ai suoi fan un documento che attesti l’effettuata vaccinazione. Clapton ha avuto una prima reazione farmacologica preoccupante dopo che era stato vaccinato per la prima volta con Astra Zeneca, ma al momento del secondo richiamo, la reazione è stata ancor più drammatica e della durata di 10 giorni, al punto che ha temuto di non poter più suonare la chitarra.  Per questo motivo è contrario all’obbligo vaccinale, come del resto è stato prescritto dalla risoluzione 2361 del 27 gennaio 2021 dal Consiglio d’Europa. La conseguenza di ciò che gli è accaduto potrebbero mettere a rischio molti suoi concerti e si pensa salterà le tappe italiane dei prossimi concerti, previsti per l’anno prossimo anno a Milano e a Bologna Eric Clapton è un convinto critico delle misure messe in atto per affrontare la pandemia di Covid, motivo che lo ha spinto a scrivere la canzone intitolata This […]